La nostra scuola

L'Istituto Comprensivo si estende sui territori dei comuni di Gabicce Mare e di Gradara e si compone di sette plessi scolastici:
  - 2 scuole dell'infanzia      - 3 scuole primarie
  - 2 scuole secondarie di 1° grado

Lavorare in serenità è la filosofia che anima l’Istituto Lanfranco e così le nostre idee si concretizzano in curricoli, progetti, certificazioni e opportunità. Ci impegniamo a supportare le diverse esigenze educative dei nostri alunni dall’infanzia all’adolescenza, per preparare tutti e ciascuno ad affrontare le sfide future.

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Gabicce Mare, 18 marzo 2020

Cari alunni dell’I.C. “G. Lanfranco”,

questa è una mia lettera dedicata a voi: è da un po’ che pensavo di scrivervi, ma credetemi tempo proprio non ce n’è stato. Spesso lavoro anche di sera perché prima ci sono le dichiarazioni politiche, poi c’è la pubblicazione ufficiale dei documenti del governo e solo dopo, in base a questi ultimi, io posso scrivere i documenti ufficiali della scuola che si susseguono numerosi.

L’altra difficoltà per me è scrivere un testo che vada bene per tutti voi alunni che avete età differenti che vanno dai 3 ai 14 anni.

Sono tante comunque le cose che vorrei dirvi: la prima è che state riempiendo le giornate dei nostri professori perché sappiate stanno pensando a voi molto più di prima, per prepararvi le lezioni, per correggere i vostri compiti, per raggiungervi tutti.

Poi vorrei chiedervi di infondere coraggio ed entusiasmo a noi adulti quando ci vedete un po’ sottotono.

I tempi che stiamo vivendo erano inimmaginabili fino a qualche mese fa: chi avrebbe potuto credere che ci fosse vietata la possibilità di fare una passeggiata in compagnia, che saremmo usciti con guanti e mascherina e che saremmo stati autorizzati a non andare a scuola dopo che siamo sempre così fiscali nel richiedere la giustifica anche dopo un solo giorno di assenza.

Eppure noi che apparteniamo a generazioni storicamente fortunate che non hanno mai avuto privazioni, ma solo l’imbarazzo della scelta su cosa fare e cosa acquistare, siamo chiamati adesso a dimostrare di avere carattere e coraggio. Sì proprio così, perché dobbiamo dimostrare di saper rispettare le regole, anche quelle severe, per poter vincere; dobbiamo intraprendere un braccio di ferro col virus per abbatterlo e dobbiamo avere pazienza perché ci vuole tempo.

Penso con rammarico a tutte le belle iniziative che erano state organizzate con entusiasmo dalla scuola e dagli insegnanti per ogni ordine di scuola e adesso è tutto fermo nella speranza di poter tornare quanto prima alla normalità.

I più grandi di voi si saranno accorti che questo brutto virus aveva attaccato prima la Cina e noi guardavamo loro continuando la nostra vita ed essendo contenti che questa problematica non fosse nostra.

Abbiamo pensato che per essere salvi bastava non fare entrare nessun cinese…

E invece abbiamo scoperto un giorno che il Covid–19 era entrato anche in Italia.

Siamo in un momento di emergenza con tante vittime e tanti ammalati, magari alcuni li conoscete anche voi, però, per fortuna, non c’è stato nessun contagio legato strettamente alla scuola e adesso possiamo dichiararlo essendo a tre settimane dalla sospensione delle attività didattiche.

Ecco ho detto per fortuna, proprio così, perché chi si è ammalato si è trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Proprio per questo motivo, noi tutti che adesso sappiamo, dobbiamo aver comportamenti di grande prudenza.

Mi fa piacere però sottolineare tutte quelle cose di cui dobbiamo essere orgogliosi: dobbiamo ringraziare tutti i nostri medici ed infermieri perché stanno lavorando in maniera encomiabile, mettendo costantemente a rischio la propria salute. Ancora dobbiamo ringraziare tutti coloro che lavorano nella filiera alimentare che ci consentono sempre il cibo a tavola ed anche gli uomini del governo e della protezione civile che stanno lavorando ininterrottamente.

Dobbiamo essere orgogliosi della bella figura che stiamo facendo con le altre Nazioni, perché inizialmente ci volevano isolare (come avevamo fatto noi con i cinesi) e ora invece stanno imitando le nostre azioni intraprese.

Ancora dobbiamo essere fieri perché una delle cure che sta dando speranza è nata proprio in Italia e poi abbiamo lanciato la moda di affacciarci ai balconi e cantare tutti insieme, perché se ci è impedito di abbracciarci e di baciarci, almeno riusciamo ad essere uniti ugualmente.

Concludo raccomandandovi di studiare ed ascoltare i vostri professori: in un periodo di tante privazioni dobbiamo comunque andare avanti intuendo l’importanza della conoscenza che ci aiuterà a non rendere inutile questo tempo trascorso nelle privazioni.

Voglio sottolineare ad ognuno di voi, soprattutto a coloro che amano meno studiare, che andare a scuola è un lusso e dobbiamo essere felici di poterci andare: quando si è in guerra, quando si è estremamente poveri, quando c’è una calamità naturale o un’epidemia come adesso, la quotidianità della scuola non c’è.

Continuiamo a prendere precauzioni e a farci coraggio almeno per un altro po’ e poi vediamo se i numeri del contagio ripagheranno i nostri sacrifici.

Non so quando torneremo, ma so che avremo tutti una gran voglia di fare festa, adesso vi saluto,

la vostra preside

Valeria Leonessa